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Strumenti

    Thoughts in mind project    

Il percorso formativo denominato “Thoughts in Mind Project” o più recentemente “The Resilience Programme” è stato ideato dal prof. Poul Lundgaard Bak (Aarhus University, Denmark) con l’obiettivo di implementare le abilità di mentalizzazione di adulti facenti parte di un contesto educativo, in primis gli insegnanti, in modo da creare un cosiddetto “contesto mentalizzante”.

Con il termine mentalizzazione si intende la capacità di “Tenere a mente la mente” dell’altro durante i momenti di interazione e comunicazione, ossia ricordarsi sempre che in questi momenti sono coinvolti sia il proprio punto di vista, i propri pensieri e le proprie emozioni, sia quelli altrui: solo in questo modo è possibile avviare comunicazioni adeguate ed efficaci, ma soprattutto costruire relazioni positive e supportive.

L’idea del prof. Bak è duplice: da una parte, egli ritiene che allenare le capacità di mentalizzazione degli adulti contribuisca a costruire una comunità nella quale i bambini apprendano tale abilità in modo quasi automatico (se tutti ritengono importante tenere a mene la mente dell’altro, anche i bambini impareranno a farlo), dall’altra parte, secondo l’autore allenare la propria mentalizzazione significa essere in grado di utilizzarla anche per fronteggiare momenti difficili o particolarmente stressanti, diventando, quindi, più resilienti.

Le pagine rese disponibili su questo sito sono la traduzione dei contenuti del sito internet originale (disponibile in lingua danese e inglese) e nascono dalla collaborazione tra l'Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente e il prof. Bak: in esse si trovano spunti di riflessione teorica, veri e propri “allenamenti per la mente”, racconti e storie che possono essere sia utilizzati nella formazione degli adulti, sia riadattati per essere applicati direttamente con i bambini nei contesti educativi.

Scarica la versione italiana dello strumento, la traduzione è a cura di Edoardo Bracaglia e Valentina Cornetti.

Ambiti di Ricerca

    Attribuzione di stati mentali/Attribution of Mental States (AMS)    

Lo AMS stimola la rappresentazione mentale dei bambini rispetto agli stati dell’altro in modo comparabile tra entità diverse [...].  La costruzione del contenuto del questionario prende spunto dal modello teorico di Slaughter e colleghi (Slaughter, Peterson e Carpenter, 2009) sulla categorizzazione dei verbi mentali del bambino derivante dagli scambi comunicativi tra madre e bambino. Questa classificazione suddivide i verbi mentali in 4 categorie: percettivi, volitivi, cognitivi e disposizionali. Per la creazione del questionario AMS è stata aggiunta un’ulteriore categoria relativa ai verbi immaginativi [...]. L’AMS consta quindi di 5 dimensioni: percettiva, emotiva, desideri e intenzionalità, immaginazione, epistemica.

(Descrizione tratta da: Cinzia Di Dio, Federico Manzi, Giulia Peretti, Angelo Cangelosi, Paul L. Harris, Davide Massaro, Antonella Marchetti, Come i bambini pensano alla mente del robot. Il ruolo dell’attaccamento e della Teoria della Mente nell'attribuzione di stati mentali ad un agente robotico, in "Sistemi intelligenti, Rivista quadrimestrale di scienze cognitive e di intelligenza artificiale" 1/2020, pp. 41-56, doi: 10.1422/96279).

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